Matematico lituano. Giovanissimo, si occupò dapprima della teoria delle
forme quadratiche aritmetiche a coefficienti interi, per la quale
conseguì, a soli 18 anni, a pari merito con H.S.H. Smith, un premio
dell'Accademia delle Scienze di Parigi. Dopo la laurea ottenuta a Berlino nel
1885, continuò gli studi elaborando un'organica teoria delle forme
quadratiche aritmetiche in più variabili. Da tali ricerche
M.
giunse a formulare una nuova concezione geometrica della teoria dei numeri,
scostandosi sia da quella ordinaria euclidea, sia da quella non euclidea di
Lobac¥evskij-Bolyai.
M. diede un'interpretazione geometrica, ormai
classica, della cosiddetta relatività ristretta, o speciale, di A.
Einstein, ricorrendo a un particolare spazio a 4 dimensioni (
spazio-tempo di
M.). Dal 1896 fu docente al Politecnico di Zurigo e dal 1902 insegnò
all'università di Gottinga. Le sue teorie sono esposte nel volume
Geometria dei numeri (1896) e in
Il principio della
relatività (1908) (Aleksótas, Kaunas 1864 - Gottinga
1909).